Tecnologia tubeless: capiamo bene come funziona
Quando ci chiedete qual è la soluzione migliore per non avere problemi (o averne meno) con le forature, noi vi rispondiamo il tubeless!
La domanda successiva è quasi sempre la stessa: perché scegliere la tecnologia tubeless e, soprattutto, quali sono i vantaggi? Per rispondere a tutti voi - che almeno una volta nella vita vi siete fermati a bordo strada, con le mani fra i capelli, per cambiare una camera d'aria - vi spieghiamo bene cosa si intende per tubeless e come vi faciliterà la vita in caso di foratura.
Cos'è e come funziona il tubeless
La tecnologia TUBELESS ha apportato nel mondo del ciclismo una vera e propria rivoluzione, tanto che spesso parlandone si sente dire che "non si fora più". In effetti come dice il nome stesso, il tubeless funziona senza camera d'aria e prevede che al posto di quest'ultima tra il copertone e la ruota venga inserito un liquido altamente colloso (come questi qui) che in caso di foratura "tappa" il buco direttamente sul copertone. Nella maggior parte delle piccole forature (come quelle provocate da pruni e puntine) non ci si accorge nemmeno di aver forato oppure è percettibile una piccola quantità di liquido che fuoriesce dal copertone.
Molto spesso in caso di piccole forature la perdita di pressione del copertone è minima, in caso contrario il liquido tapperà il buco e sarà necessario solamente rigonfiare un po' il pneumatico per poter riprendere il nostro giro in bici senza nemmeno dover smontare la ruota.
In caso di forature più importanti o tagli sul copertone è possibile riparare il tubeless con un apposito kit di riparazione che, se anche non riesce a riparare in via definitiva il copertone, potrà portarvi comunque a fine giro senza dover smontare tutto e inserire la camera d'aria.
Il nostro Giulio è l'esperto di riparazione dei tubeless ed è anche il nostro specialista in officina per questo tipo di servizio. Grazie al suo aiuto vi spieghiamo meglio come si fa a passare dalla camera d'aria la tubeless.
Passare al tubeless
Spesso ci domandate come funziona e come va gestito il tubeless. ve lo spieghiamo e vi mostriamo i passaggi salienti della fase di montaggio in officina con il nostro Giulio.
COMPATIBILITÀ CON IL CERCHIO
La prima cosa da verificare prima di convertire la vostra ruota da camera d'aria a tubeless è se il cerchio sul quale volete realizzare il tubeless è esso stesso tubeless, ossia predisposto per il montaggio di questa tecnologia.
NASTRATURA
Il primo passaggio per passare da camera d'aria a tubeless e la nastratura del cerchio. Prima di procedere con il montaggio del nastro dobbiamo accertarci che il cerchio sia pulito e privo di residui di vecchie nastrature. Dopodiché la scelta del nastro è fondamentale, dato che ce ne sono di diverse tipologie e misure. Lo applichiamo tirandolo il più possibile sul cerchio.
MONTAGGIO
Una volta applicato il nastro è il momento di montare una speciale valvola specifica per il tubeless, in tutto identica a quella di una camera d'aria, ma che viene fissata direttamente sul cerchio. A questo punto possiamo montare il copertone facendo ben attenzione a scegliere un copertone Tubeless Ready (TLR).
Il momento saliente del montaggio è l'inserimento del liquido nel copertone. A seconda del pneumatico che stiamo montando (mtb, gravel o strada) dobbiamo utilizzare una quantità di liquido ben precisa. In questo caso (come vedete nelle foto) abbiamo lavorato su copertoni gravel e quindi abbiamo inserito con una siringa apposita 50 ml di liquido. Se fossero stati pneumatici da mtb avremmo utilizzato 120 ml di liquido e 30 ml per quelli da strada.
GONFIAGGIO
Dopo aver inserito la giusta quantità di liquido dalla valvola con una siringa, passimo al gonfiaggio del copertone assicurandoci che sia omogeneamente inserito all'interno del cerchio. Infine ci aiutiamo battendo la ruota con qualche colpetto in terra, per uniformare il liquido all'interno.
A questo punto "les jeux sont faits" direbbero i francesi... e invece non finisce qui.
Manutenzione
A differenza della camera d'aria, infatti, il tubeless ha bisogno di una minima, ma costante manutenzione. Il liquido interno va riaggiunto mediamente ogni 3 o 4 mesi (anche ogni 2 mesi nei periodi di caldo intenso perché tende a seccare). Questa operazione può essere fatta autonomamente oppure nella nostra officina.
Alcuni vantaggi
Oltre a ridurre sensibilmente il numero di camere d'aria che dovremo cambiare, il tubeless presenta numerosi vantaggi anche a livello di guida, soprattutto nel gravel e nella mtb.
Permette infatti di girare con una pressione dei pneumatici minore rendendoli più deformabili e quindi capaci di “copiare” le asperità del terreno, aumentando la trazione in fase di pedalata e la stabilità in frenata e in curva.
Questo perché il copertone si può spostare e deformare indipendentemente dalla posizione del cerchio, spostandosi così verso destra o sinistra mentre si sta curvando oppure appiattendosi in frenata o allungandosi per un colpo di pedale su uno strappo.
La camera d’aria interna impedisce queste deformazioni poiché per sua stessa natura è poco deformabile una volta gonfiata. Inoltre, una volta messi in rotazione, la camera d’aria e lo pneumatico hanno due velocità di rotazione differenti, che causano un attrito tra le superfici, con conseguente diminuzione della scorrevolezza generale.
Bici da strada: tubeless or not?
La tecnologia tubeless è già molto diffusa nel mondo della mountainbike e del gravel, mentre per quanto riguarda le bici da strada in tanti ci fate presenti i vostri dubbi. A rispondervi al meglio ci pensa il nostro Amerigo in questo video in cui elenca pregi e difetti dell'uso del tubeless sulle bici da strada.
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